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Con poche semplici regole la degustazione del formaggio può diventare un vero viaggio nel gusto

Ogni formaggio è un mondo con tante sfumature, tutte da scoprire. Per questo, la degustazione di un formaggio è un piccolo viaggio nel gusto che, con alcuni piccoli suggerimenti e qualche semplice trucco, può diventare davvero esaltante e gratificante. Non c’è bisogno di essere degustatori espertissimi né di conoscere tutti i segreti del latte e dell’arte casearia.

Con qualche accorgimento e un po’ di attenzione e vedrete che l’assaggio di un pecorino si rivelerà un’esperienza indimenticabile

I pochi consigli che ci sentiamo di darvi valgono a livello generale, ma si applicano alla perfezione per l’assaggio dei pecorini de Il Fiorino, che nascono ancora da una lavorazione artigianale e con ingredienti e materie prime di altissima qualità che, proprio per questo, meritano di essere apprezzati fino in fondo.

La fase preparatoria

Avete deciso di gustare il vostro formaggio in maniera più ‘professionale’ e accurata? Bene, il primo consiglio che ci sentiamo di dare è ‘occhio alla temperatura’. Per cogliere al meglio tutte le proprietà organolettiche del vostro pecorino è buona regola tenerlo fuori almeno un’ora.

Segui l’ordine di assaggio: dal più fresco al più stagionato

Altra regola aurea è quella dell’ordine di assaggio che non può e non deve essere casuale. Si inizia dai formaggio freschi e si arriva, morso dopo morso, a quelli più stagionati. Di solito si lasciano i prodotti più sapidi o gli erborinati in fondo alla degustazione.

La forma è sostanza

Per una degustazione al top anche la forma è importante. A secondo del tipo di formaggio che vi apprestate ad assaggiare cambia il tipo di taglio: un Cacio di Caterina o una Riserva del Fondatore, per esempio, andranno serviti, senza dubbio, a scaglie, mentre formaggi a pasta più molle, come un Pecorino Toscano DOP, andranno presentati tagliati a fette triangolare. Non si tratta di un accorgimento puramente estetico, ma di un accorgimento utile a esaltare le qualità del pecorino in base al tipo di pasta che lo caratterizza.

Con una bocca pulita si assapora meglio

Una degustazione di formaggi è, di per sé, una bella sfida per i nostri sensi e lo vedremo più avanti. Perché complicarci la vita con stimoli esterni come possono essere alcool, caffè o sigarette? Il pecorino vuole l’esclusiva del gusto e quindi vi consigliamo caldamente di evitare intrusioni che possono alterare irrimediabilmente l’esperienza dell’assaggio di un formaggio. Sempre in quest’ottica è consigliabile, ad ogni assaggio, “spezzare” la degustazione con un grissino, una pezzo di “schiaccia” per poi tuffarvi su un altro pecorino

Un’esperienza multisensoriale a 360°

Non siete degustatori Onaf, non avete lauree o master dedicati al mondo caseario, va bene, ma questo non vi impedisce di godere al cento per cento del vostro formaggio di eccellenza. È giusto valorizzare, anche nella quotidianità, l’esperienza a tavola, anche semplicemente mangiando un pezzo di pecorino. E degustare bene un formaggio vuol dire coinvolgere tutti e nostri i cinque sensi:

la vista, perché è fondamentale approcciare con gli occhi il pecorino che abbiamo davanti: la crosta, il colore, le eventuali muffe ci dicono molto del prodotto che andiamo a degustare.

Il tatto, perché ci dice se il nostro formaggio è morbido o duro, friabile o molle. Tutte informazioni che ci descrivono la stagionatura e le tecniche usate per la lavorazione.

L’olfatto è ovviamente decisivo per la nostra esperienza degustativa che influisce anche sul sapore. Allenarsi a sentire il profumo di un formaggio è fondamentale, anche per ottimizzare poi la sensazione sul palato.

Il gusto rappresenta il momento più significativo del nostro assaggio. Occorre masticare con lentezza e concentrarsi su tutte le sensazioni che quest’azione ci regala. Una volta deglutito il formaggio, non è finita, continuate a ‘registrare’ il sapore che persiste in bocca, un altro elemento chiave per una degustazione completa e ben fatta.

L’udito, il formaggio non parla, ma può farci parlare di lui. E questo è un altro aspetto bello della degustazione, ovvero la capacità di ‘accendere’ discussioni intorno alla qualità e alla storia di una forma di pecorino. Sì, avete letto bene alla storia. Perché ogni formaggio, almeno da noi a Il Fiorino, ha una storia da raccontare, che comincia nei pascoli della Maremma e termina sul piatto di chi decide di assaggiare i nostri prodotti, degustandoli con la stessa passione e lo stesso amore con i quali noi li prepariamo.